Proroga delle missioni internazionali
Il Decreto Legge è all’esame del Parlamento per la conversione in legge, al fine di garantire fino al 31 dicembre 2015:
- continuità di impiego di Forze Armate e polizia nelle missioni internazionali
- interventi di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione
L’impegno dell’Italia
- Oltre 20 missioni internazionali (ONU, UE e NATO) con compiti specifici distribuite tra Europa, Asia e Africa.
- Circa 5.700 militari italiani impegnati nei vari teatri operativi e zone di crisi all’estero.
Principali attività
- Assistenza umanitaria e supporto per la stabilizzazione di aree di crisi e per il ristabilimento delle istituzioni civili.
- Addestramento e formazione delle forze di difesa e sicurezza locali.
- Prevenzione e contrasto alla pirateria e al traffico illecito di esseri umani.
Le nostre missioni nel 2015
- EUNAVFOR MED (l’Europa navale per il Mediterraneo): missione per il soccorso ai migranti e il contrasto al traffico di esseri umani nel Mediterraneo.
- COALITION OF THE WILLING per la lotta contro la minaccia terroristica del Daesh anche attraverso l’addestramento dei militari iracheni.
- RESOLUTE SUPPORT MISSION (RSM) per la stabilizzazione della situazione in Afghanistan e l’ulteriore miglioramento delle funzionalità e capacità delle forze di difesa e sicurezza afgane.
Forze di polizia
- Autorizzata la prosecuzione programmi di cooperazione e proroga della partecipazione a missioni in Albania, Paesi dell’area balcanica, Kosovo e Palestina.
- Potenziata la protezione internazionale ai cittadini afgani che abbiano collaborato nell’ambito della missione militare in Afghanistan (ISAF).
Esteri e cooperazione internazionale
- Stanziate risorse per attività di cooperazione allo sviluppo in Medio Oriente, Africa e Asia anche in collaborazione con Unione Europea, organizzazioni internazionali e ONG.
- Realizzazione di iniziative umanitarie in Paesi in conflitto o in situazioni di crisi con attenzione a rifugiati, donne, minori e disabili.
- Interventi in ambito sanitario, agricolo, dell’istruzione e della tutela del patrimonio culturale in Paesi in situazione di fragilità post-conflitto.
- Contributo ad iniziative europee e multilaterali a favore di Paesi origine di flussi migratori (ad es., trust-fund costruito al vertice de La Valletta tra Unione Europea e Paesi africani).
Materiale destinato alla stampa:
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